Geriatria Nomentana
Questa scheda è stata visualizzata 207 volteL‘ avanzare dell’età è un fatto normale. La Geriatria Nomentana ci dice che i cambiamenti del corpo e del cervello sono dettati dal dna e legati alla storia individuale.
In alcuni casi, tuttavia, accanto all’invecchiamento si può verificare un decadimento cognitivo. come riconoscerne i sintomi? a chi rivolgersi per la diagnosi e il supporto? con l’avanzare dell’età intervengono nel cervello diversi cambiamenti, di ordine lieve, che interessano le funzioni cognitive, comportamentali ed emotive.
Se il processo è naturale, il quadro di personalità resta stabile, mentre ciò che cambia e si riduce sono l’attenzione, la memoria, la percezione e la velocità di elaborazione delle informazioni. e la vita quotidiana ne risente.
a risentirne maggiormente sono la capacità di apprendere nuove informazioni e di tenere a mente nel tempo gli episodi recenti. rimangono invece stabili il linguaggio, l’abilità di ragionamento e le abilità visuo-spaziali. si parla invece di invecchiamento patologico nei casi in cui le modifiche del cervello influenzano la stabilità del quadro di personalità, e le attività quotidiane risultano compromesse. il decadimento cognitivo è tra i processi neuropatologici più importanti.
quando inizia il declinio cognitivo? il declino cognitivo è un processo naturale dell’invecchiamento e può iniziare a manifestarsi negli adulti più anziani, di solito dopo i 65 anni. tuttavia, è essenziale sottolineare che si tratta di un processo eterogeneo che può variare significativamente da persona a persona.
alcune persone possono sperimentare un declino cognitivo più precoce o più pronunciato a causa di fattori genetici, stile di vita, malattie croniche o altre condizioni mediche. d’altra parte, alcune persone possono mantenere una funzione cognitiva relativamente buona anche in età avanzata.
il declinio cognitivo, specie dopo i 65 anni di età, è un segnale da non sottovalutare, specie se si manifesta insieme ad altri sintomi quali i disturbi del sonno. un deterioramento delle funzioni cognitive e comportamentali, per lieve che sia agli esordi, può infatti svilupparsi e diventare grave.
cosa vuol dire decadimento cognitivo? secondo la definizione fornita dall’associazione americana degli psicologi (apa) nel 1987, “la demenza, o decadimento cognitivo cronico-progressivo, è una malattia del cervello che comporta la compromissione delle funzioni cognitive tale da pregiudicare la possibilità di una vita in autonomia. ai sintomi cognitivi si associano quasi sempre alterazioni della personalità e del comportamento che variano come entità da individuo a individuo. inoltre, è presente una progressiva alterazione dello stato funzionale”.
quali sono dunque i sintomi di questo decadimento cognitivo? la definizione dell’apa dice che la demenza è una malattia del cervello che comporta: sintomi cognitivi quali difficoltà nella memoria, nel linguaggio e nell’orientamento sintomi comportamentali per i quali la persona può mettere in atto comportamenti bizzarri, oppure esprime aggressività sul piano fisico sintomi della personalità, che si traducono in apatia e irascibilità da parte del soggetto.
decadimento cognitivo: i sintomi i sintomi cognitivi sono diversi. variano in base alla diagnosi e alla porzione del tessuto cerebrale e delle cellule nervose interessate. nella demenza di alzheimer, per esempio, i primi sintomi interessano la memoria, l’orientamento e alcuni aspetti linguistici.
i sintomi cognitivi in una demenza fronto-temporale i primi segnali di declino possono riguardare il linguaggio, oppure l’alterazione del comportamento. possono accadere dei comportamenti impulsivi non contemplati dalle regole sociali, può altresì verificarsi una totale disinibizione verbale e del comportamento.
Tel: 0645548090