Cremazioni Nomentana
Questa scheda è stata visualizzata 458 volteLa tecnica della Cremazione Nomentana è stata sviluppata per la prima volta all’inizio degli anni ’90 per smaltire le carcasse di animali.
Successivamente, è stata impiegata negli allevamenti durante l’epidemia della mucca pazza e nelle scuole di medicina statunitensi, nello smaltimento dei corpi donati alla scienza. In questi giorni, l’acqua mozione è tornata a far parlare di sé poiché è stata scelta dall’arcivescovo Desmond Tutu, deceduto in Sudamerica nel giorno di Santo Stefano all’età di 90 anni. Tutu eroe anti-apartheid, era noto per il suo stile di vita modesto e rispettoso per l’ambiente. Per il suo funerale, ha chiesto una cerimonia semplice, una bara a buon mercato e una cremazione ecologica. Il suo corpo è stato dunque sottoposto ad acquamazione, tecnica più sostenibile rispetto alla cremazione tradizionale. Di cosa si tratta? Nella liquefazione si utilizza una soluzione alcalina, generalmente ottenuta da idrossido di potassio in acqua.
Il corpo non viene dunque bruciato, ma immerso per alcune ore nella miscela e sottoposto a idrolisi alcalina ad alte temperature. Nella reazione, tutti i tessuti del corpo vengono liquefatti ad eccezione delle ossa, che sono poi essiccate e ridotte in polvere per essere consegnate ai parenti del defunto. Nella nostra cultura la morte rappresenta un evento molto doloroso, traumatico e difficile da affrontare e superare. La morte è però qualcosa di naturale e inevitabile, che ha ovviamente un impatto non solo emotivo, ma anche pratico. La sepoltura tradizionale porta ad esempio a occupare suolo, mentre altri metodi di smaltimento determinano elevati consumi di energia e di emissioni in atmosfera.
L’acqua mozione è considerata una delle tecniche di smaltimento più ecologiche poiché consuma energia circa cinque volte meno rispetto alla cremazione e determina una riduzione di emissioni di gas serra di almeno il 35%. Inoltre, come per la cremazione e per il compostaggio umano, anche la liquefazione consente di smaltire i corpi in modo igienico e di risparmiare spazio. La cremazione può essere richiesta dallo stesso defunto attraverso una specifica volontà testamentaria, dal coniuge o dai parenti più prossimi. È fondamentale, in questi casi, la chiara manifestazione di volontà. La legge prevede che la volontà del coniuge o dei parenti deve risultare da atto scritto (vedi schema di Manifestazione di volontà per la cremazione).
Un altro modo per manifestare la volontà di essere cremato è quello di aderire ad associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati; in questo caso sarà sufficiente la presentazione di una dichiarazione in carta libera scritta e datata, sottoscritta dall’associato di proprio pugno o, se questi non sia in grado di scrivere, confermata da due testimoni, dalla quale chiaramente risulti la volontà di essere cremato. La dichiarazione dovrà essere convalidata dal presidente dell’associazione. Quale documentazione serve per ottenere l’autorizzazione alla cremazione In aggiunta alla documentazione descritta nel precedente paragrafo, è necessario produrre il certificato in carta libera redatto dal medico curante o dal medico necroscopo, con firma autenticata dal coordinatore sanitario, dal quale risulti escluso il sospetto di morte dovuta a reato.
Nel caso di morte improvvisa o sospetta occorre anche il nulla-osta dell’Autorità giudiziaria. La cremazione, così come la tumulazione, non è gratuita, salvo i casi di salma di persona indigente o appartenente a famiglia bisognosa o per la quale vi sia disinteresse dei familiari. I costi variano a seconda dei regolamenti tariffari approvati dalle singole amministrazioni locali. Inoltre, la dichiarazione del coniuge o dei parenti va presentata in bollo (Euro 16,00). Una marca da bollo di pari importo andrà apposta sull’eventuale richiesta di trasporto e consegna delle ceneri.
Tel: 0645548090