Cattivo Pagatore Nomentana
Questa scheda è stata visualizzata 362 volteCosa succede se pur essendo Cattivo pagatore Nomentana sono anche nullatenente e non ci sono beni da pignorare?
Un punto debole della nostra giurisprudenza è proprio quello per cui il debitore, dato i tempi lunghi della nostra giurisprudenza che impiega anni prima di arrivare a sentenza, riesce spesso a spossessarsi di tutti i suoi beni prima che diventino esecutive le legittime richieste del creditore. l’italia è uno dei pochi paesi in europa in cui, paradossalmente, viene tutelato maggiormente il debitore rispetto al creditore, proprio a causa dei lunghi tempi per arrivare ad una sentenza che spesso scoraggiano anche le azioni recupero di un credito laddove le possibilità siano minime. in linea di massima, contrarre e non pagare i debiti, laddove non si riscontri una fraudolenza, ovvero una volontà specifica di truffare qualcuno fin da quando il debito ha origine, non è reato e non viene punito con azioni penali. per cui il debitore, se nullatenente, potrà vivere serenamente senza la paura che gli succeda nulla, eccezion fatta per chi si ritrova con cambiali protestate o debiti insoluti con banche o finanziarie che procederanno alla segnalazione del debitore in centrale rischi, non permettendogli più di emettere assegni, ricevere finanziamenti o mutui.
se poi il debitore è un imprenditore, lo si potrà dichiarare fallito se la sua impresa, in stato di insolvenza, non riuscirà ad onorare i debiti, subendo a posteriori alcune limitazioni sul piano politico-amministrativo. se il creditore, dopo aver provato tutte le modalità di pignoramento, non trova alcun bene intestato o di proprietà del debitore da pignorare dovrà, di fatto, sotterrare l’ascia di guerra per un periodo e mettersi il cuore in pace. il debitore non subirà alcuna conseguenza di nessun genere: né civile, né penale e potrà vivere tranquillamente senza pensare al proprio debito. il creditore potrà agire attraverso le società investigative, provando ad individuare la reale situazione economica patrimoniale del debitore come ad esempio il rintraccio di altri rapporti bancari da pignorare, della professione o da quale ente percepisce la pensione oppure rintracciare in quale comune ha eventuali beni immobili.
pignoramento dello stipendi tra le varie possibilità che un creditore ha a disposizione per recuperare una somma di denaro, oltre alle soluzioni sopra citate, vi è quella del pignoramento di una parte del suo stipendio o pensione. procedura che potrà avvenire in due modi: attraverso la banca, una volta che lo stesso viene accreditato dal datore di lavoro; direttamente attraverso l’azienda che eroga lo stipendio. nel primo caso, ovvero quando il pignoramento dello stipendio avveniva attraverso la banca (pignoramento eseguito dopo l’accredito delle somme), fino a qualche anno fa il blocco poteva avvenire sull’intera somma erogata, senza alcun limite, lasciando il lavoratore completamente “a secco” e oltretutto discriminato rispetto a chi subiva un provvedimento analogo ma direttamente alla fonte presso il datore di lavoro.
le regole ora sono cambiate, infatti, non si rischia più il pignoramento dell’intero deposito ma solo di una parte. per le somme già depositate in banca, in pratica, il creditore può pignorare solo l’importo che eccede il triplo dell’assegno sociale in base a questa semplice operazione: dallo stipendio mensile si sottrae il triplo dell’assegno sociale (448,07 € x 3 = 1.344,21 €) e il risultato di questa operazione è quanto effettivamente pignorabile dallo stipendio del debitore. se, ad esempio, il debitore ha uno stipendio di 1.800 € mensili, si sottrae da questa somma il triplo dell’assegno sociale (1.800 – 1.344,21 = 455,79).
Tel: 0645548090